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domenica 8 maggio 2011

LES PETITES BATONS DE TURIN

Nella seconda metà del 1600, il fornaio di Casa Savoia, Antonio Brunero da Lanzo Torinese, inventò il grissino.
Il geniale panificatore creò questo alimento, oggi popolarissimo in tutto il mondo, su suggerimento del medico di corte, tal Teobaldo Pecchio, il quale, narra la leggenda, non sapeva più a che santo votarsi per fare mangiare il piccolo Vittorio Amedeo II, che, si dice, stesse morendo d'inedia poichè non riusciva ad alimentarsi.
Molto probabilmente il principino era solo viziato e i due, nel tentativo di risolvere un problema per entrambi ostico, estrassero dal loro cilindro la classica "genialata".
Perchè di questo si trattò: non solo il principe non morì, divenendone ghiotto, ma  il successo del grissino fu particolarmente rapido, sia per la maggiore digeribilità rispetto al pane comune, sia per la possibilità di essere conservato anche per diverse settimane senza alcun deterioramento.


Fra i grandi estimatori del grissino torinese, è d'obbligo ricordare Napoleone I il quale creò addirittura un servizio di corriera tra Torino e Parigi  dedicato al trasporto di quelli che egli chiamava "les petites batons de Turin".
La forma di grissino più antica e tradizionale è indubbiamente il "robatà" (pronuncia rubatà: che in piemontese significa rotolato, caduto) di lunghezza variabile dai 40 agli 80 cm, facilmente riconoscibile per le caratteristica nodosità, dovuta alla lavorazione a mano.

Come si fanno i grissini Robata' (da 50-60 grammi, con una larghezza di 2-3 centimetri e una lunghezza da 40 a 50 cm).
Ingredienti per 30-40 persone (è il minimo)
10 Kg. di Farina Tipo 0
500 cl. di Acqua
120 gr. di Sale
100 gr. di Malto
600 gr. di Strutto
150 gr. di Lievito
300 gr. di Olio Extra-vergine di oliva

Preparazione

Andate da un fornaio amico e di vostra fiducia  e fategli impastare per 13 minuti (6 in prima velocità e 7 in seconda) tutti gli ingredienti, tranne il sale, in una impastatrice a spirale.
Il sale si aggiunge solo dopo 5 minuti dall’inizio dell’impasto.
Occorre fare a mano dei filoni di 20 cm di larghezza, posarli in una tavola unta di olio d’oliva extra-vergine e ungerli per bene sempre con l' olio medesimo.
Lasciate lievitare per 25-30 minuti circa, fate tagliate il filone a pezzi di 50-60 g, fateli stirare manualmente e arrotolare e, infine, fateli stendere stendere sulle padelle che andranno collocate in forno a platea fissa per 13-15minuti ad una temperatura di 225-230 gradi.
Due avvertenze.
La prima: il grissino può essere arricchito a scelta con finocchio, sesamo, papavero e rosmarino.
E' una variante moderna e non la consiglio.
Tuttavia si può fare al momento della stiratura e dell'arrotolamento.
La seconda: se non avete un fornaio amico e disponibile ad assecondarvi lasciate perdere.
A meno che non abbiate spazio e attrezzature idonee e meglio che vi rechiate al vicino supermercato e acquistiate una o più confezioni.
Non è la stessa cosa ma dovrete accontentarvi.
Alla prossima.

1 commento:

Unknown ha detto...

Carissimo Ep, bentrovato.
Secondo me si può anche provare a casa, certo facendone solo una piccola quantità. Oppure possiamo provare a coinvolgere ma.mi e la dolcissima Agata per produrne la quantità necessaria per una cena da consumare insieme non appena sarà possibile. Prepariamo il menù!