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lunedì 31 gennaio 2011

manomissione delle ricette

Mio marito mi ha accusato di manomettere la cucina, ed attraverso queste manipolazioni-manomissioni, di dissacrare tradizioni e sapori. Mi ha accusato di  eccessiva "modernizzazione", con conseguente  depauperamento della cucina tradizionale.
Il riferimento è alla soppressione della frittura, che ho bandito dai miei fornelli qualche anno fa, se non per qualche raro breve excursus dettato da reale necessità (tipo fritto misto calamaro e gambero). La frittura si è trasformata in fornfrittura (frittura al forno) e si è prestata a varie applicazioni che, senza presunzione alcuna, ritengo financo degne di nota.

giovedì 27 gennaio 2011

Anna Frank: le ultime righe del "Diario"

 "Ho molta paura che tutti quelli che mi conoscono così come sono sempre scoprano che ho anche un altro lato più bello e più buono. Temo che mi prendano in giro, mi trovino ridicola, sentimentale e non mi prendano sul serio. Sono abituata a non essere presa sul serio, ma solo la Anne "superficiale" ci è abituata e lo può sopportare, la Anne più "profonda" invece è troppo debole (...) Oh, vorrei tanto ascoltarli, ma non riesco, se sono silenziosa e seria tutti pensano che sia uno scherzo e devo salvarmi con una battuta di spirito, per poi non parlare dei miei familiari che pensano che io stia male, mi fanno inghiottire pastiglie per il mal di testa e calmanti, mi toccano il collo e la fronte per sentire se non ho la febbre, s'informano se sono andata di corpo e criticano il mio cattivo umore. Non sopporto, quando si occupano tanto di me, allora sì che divento prima sfacciata, poi triste e alla fine torno a rovesciare il cuore, giro in fuori la parte brutta e in dentro la buona e cerco un modo per diventare come vorrei tanto essere e come potrei essere se. nel mondo non ci fosse nessun altro".

mercoledì 26 gennaio 2011

Brasato al Barolo? No, al Nero d'Avola, Di Emanuele Pecheux

Il Brasato al Barolo è un gran secondo della tradizione dell' antico Piemonte.
Poichè una bottiglia di Barolo (vero), che, non dimentichiamolo, a ragione è universalmente riconosciuto come il re dei vini, oggi ha assunto prezzi stratosferici, potrebbe essere interessante una variante siciliana che vi propongo utilizzando, in luogo del Barolo, il Nero D'Avola che è un ottimo rosso molto strutturato.

Ingredienti per 6 persone:

1 chilo di carne di manzo (la parte migliore da utilizzare è lo scamone,
chiedete consiglio al vostro macellaio)
1 bottiglia di Nero d'avola (ottimo il Duca Enrico di Salaparuta che, di
regola, non supera mai i 13°)
½ bicchiere di Cognac (che sia cognac, anche non di grandissimo pregio,
non schifezze tipo Stock 84 o Vecchia Romagna, please)
2 cipolle
2 carote
½ sedano
2 spicchi di aglio
¾ chiodi di garofano
1 pezzetto di cannella
qualche bacca di ginepro (se non si trova, pazienza)
qualche grano di pepe nero (non peperoncino, por favor)
un mazzetto di erbe aromatiche: alloro, salvia, rosmarino, timo
Olio extra vergine di oliva
Un pizzico di sale grosso
Sale fino q.b.

Riso, minacce e timballi.



La peggiore minaccia che si possa fare ai miei coinquilini (sinonimo personale di famiglia) è: -"per pranzo ti faccio trovare riso in bianco, e almeno  per una settimana!". Io adoro il riso, in qualsiasi composizione, ma,  per loro il riso (e in bianco) è la cosa peggiore che possa capitare in tavola, peggio delle camicie non stirate e della mie assenze per l'ora di cena (eventualità che si verifica non  più di due volte l'anno, a causa di  accadimenti straordinari). I miei coinquilini, un maschio adulto e due femmine adolescenti,  non gradiscono nemmeno il risotto, per una forma di idiosincrasia per me tutt'oggi incomprensibile.
Pensare che il risotto (con gli asparagi, con i funghi, alla milanese) è uno dei primi piatti che ho provato a cucinare e imparato a preparare, anche abbastanza bene, ma, evidentemente, non tanto da far vincere l'avversione della  famiglia.
Stamane, per esempio, la minaccia del riso è riuscita a farmi risolvere un problema che necessitava della collaborazione del maschio adulto di casa  (leggasi adorato marito).
Unica eccezione al rifiuto è l'arancino di riso (che non preparo quasi mai) o il timballo (di riso, ovviamente).
Il timballo di riso l'ho ereditato da mia suocera, e, di conseguenza, il fatto dovrebbe essere già di per se una garanzia di sicura approvazione (vuoi mettere la cucina di mamma e nonna!). Mia suocera a sua volta lo ha acquisito dalla sua migliore amica, che per le femmine adolescenti (leggasi figlie adorate) è la famosa e affettuosa zia Vittoria.
La ricetta non è semplicissima, e mia suocera me l'ha insegnata dicendomi :-"Non posso spiegartela, devi guardare mentre la preparo". Per cui,   pazientemente, ho  guardato e imparato. 
Per un chilo di riso:
800 grammi di carne tritata
400 gr di piselli piccoli
una scatola da 250 gr di concentrato di pomodoro
mezzo bicchiere di vino rosso
una cipolla
sedano 
carota
3 uova
una scamorza bianca o mozzarella o altro formaggio filante
due o tre bustine di zafferano (se sapete dosarlo meglio quello sfuso da acquistare in drogherie specializzate)
olio di oliva extra
burro


martedì 25 gennaio 2011

L’Ultimo romanzo di Enzo Barnabà sarà presentato a Piazza Armerina

Il tour di presentazioni del nuovo romanzo di Enzo Barnabà tocca anche Piazza Armerina. Il libro si intitola “Il ventre del Pitone” ed è l’ultima fatica di Enzo Barnabà, scrittore, saggista, amante ed esperto dell’Africa. E’ la storia della Cunègonde e della sua odissea dalla Costa d’Avorio a Palermo. Una narrazione straordinaria che porta il lettore dentro l’Africa di ogni giorno, quella dove le abitudini tribali e l’economia globale convivono in un apparente equilibrio.
Cunègonde bambina, nata in piccolo villaggio ivoriano, si trasferisce con la famiglia in una grande città e lì si forma come persona e come donna, a contatto con gli aspetti più volgari dell’umanità della periferia del mondo, ma anche con le antiche tradizioni della sua gente, i riti stregoneschi, le superstizioni, le abitudini di un popolo sempre legato alla realtà tribale e agli antichi usi, nei quali riti animisti e dottrina cristiana si fondono e realizzano una spiritualità profonda e nuova.
Da questo mondo, nella speranza di un futuro migliore, Cunègonde fugge, intraprendendo un faticoso e pericoloso viaggio alla volta dell’Europa.

lunedì 10 gennaio 2011

sugo con i carciofi

I carciofi sono spinosi (tranne quelli romani, rotondi e senza aculei). Le spine rendono il loro sapore più gustoso, e il cuore particolarmente tenero. Il sugo con i carciofi è ottimo per condire la pasta, possibilmente corta. Le mezze penne lisce, i fusilli o i tortiglioni non avranno nulla da ridire.
La preparazione, a parte la scocciatura di pulire i carciofi, non è particolarmente laboriosa, ma la cottura è piuttosto lenta.
4 carciofi con le spine
una cipolla piccola

martedì 4 gennaio 2011

La Bagna Cauda di Emanuele

Nelle fredde giornate invernali questa antica ricetta della tradizione piemontese è da provare.


Ingredienti e dosi per 4 persone:
250 g di olio di oliva, meno di 50 gr. di burro o panna da cucina, 250 g
di acciughe sotto sale, da 2 a 4 teste d'aglio, 3 dl di latte intero
(meglio se fresco)