Nella seconda metà del 1600, il fornaio di Casa Savoia, Antonio Brunero da Lanzo Torinese, inventò il grissino.
Il geniale panificatore creò questo alimento, oggi popolarissimo in tutto il mondo, su suggerimento del medico di corte, tal Teobaldo Pecchio, il quale, narra la leggenda, non sapeva più a che santo votarsi per fare mangiare il piccolo Vittorio Amedeo II, che, si dice, stesse morendo d'inedia poichè non riusciva ad alimentarsi.
Molto probabilmente il principino era solo viziato e i due, nel tentativo di risolvere un problema per entrambi ostico, estrassero dal loro cilindro la classica "genialata".
Perchè di questo si trattò: non solo il principe non morì, divenendone ghiotto, ma il successo del grissino fu particolarmente rapido, sia per la maggiore digeribilità rispetto al pane comune, sia per la possibilità di essere conservato anche per diverse settimane senza alcun deterioramento.
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domenica 8 maggio 2011
mercoledì 4 maggio 2011
Ricordo di Maggio e crostata di fragole.
Quattro Maggio di un tempo imprecisato, indeciso anche. La giornata comunque era al momento tiepida e il sole alto tra rare nuvole dai riflessi di topazio. Alberto non aveva avuto molto tempo e troppo ne aveva già sprecato, pensava. Nonostante le premesse si muoveva lentamente cercando di ricostruire i fatti scansando le emozioni. L'ultima volta che l'aveva vista le era sembrata meno bella di come la ricordava e i suoi discorsi meno interessanti. Aveva cercato di superare la noia pensando ad altro mentre lei parlava e rideva imbarazzata dalla sua consistente indifferenza. Era piuttosto automatico evitare di guardarla sovrapponendo all'immagine presente l'altra lei, quella dei brividi lungo la schiena e degli appuntamenti improvvisi.
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