
La marmellata indifferenziata nasce perlopiù dall'esigenza di rendere commestibile quello che di per sè ha perso la consistenza e l'apparenza di ciò che lo è.
Voglio avvertire il lettore che il risultato potrebbe apparire ai non addetti ai lavori come qualcosa che nulla ha a che fare con le classiche conserve. Il colore sarà quasi incerto ed altrettanto incerto sarà il sapore, ma il fascino stà proprio in questa miscellanea apparentemente senza significato e deludente per molti aspetti. L'unico pregio è che sarà gradita o sgradita senza via di scampo. roba da palati particolari, di quelli che vogliono negare ogni appartenenza pur di appartenere a qualcuno a convenienza.La preparazione è semplice, se non consideriamo la pulizia della frutta, che dovrà attentamente essere mondata per evitare contaminazioni all'occhio ed al palato, dato che la ricetta, di per sè, ne contiene in abbondanza.
ingredienti
Frutta mista (più mista è e meglio è)
zucchero (anche di canna)
gli ingredienti vanno miscelati nello stesso peso
Aprire il frigo e raccattare ogni sorta di frutto rimasto, anche pesto o ammaccato.
Pulire i frutti uno ad uno (privare eventualmente gli acini d'uva dei semi), e tagliarli a piccoli pezzi.
Pesare la frutta e mescolarla ad una eguale quantità di zucchero
Cuocere a fuoco lento o vivace, a secondo della fretta.
Controllare la consistenza versando un pò della conserva così ottenuta in un piattino freddo.
Se il colore non vi spaventa troppo servitela agli amici qualunquisti (ne avrete qualcuno!) che l'apprezzeranno molto.
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